Gli acquedotti SII

Il Servizio Idrico Integrato
S.C.p.A. di Terni gestisce oltre 2.800 km di acquedotti alimentati da circa 180
punti di approvvigionamento tra pozzi e sorgenti e serve un totale di 32 Comuni
per un fabbisogno idrico di circa 220.000 abitanti e di tutte le attività
produttive presenti sul territorio.
Nell’ambito dei territori
gestiti dalla SII possono essere individuate cinque macroaree distinte in
termini di disponibilità e qualità della risorsa idrica. Nello specifico si
tratta di:
Sorgenti e pozzi della
Valnerina la cui l’area
è caratterizzata dalla presenza di importanti sorgenti che presentano una
rilevante variazione stagionale di produttività, l’acqua captata presenta
notevoli livelli qualitativi. Nell’area sono presenti anche campi pozzo ad
elevata produttività, tra i quali va menzionato quello di recente realizzazione
nel Comune di Ferentillo, i cui pozzi prelevano acqua ad elevate profondità
sull’acquifero dei calcari massicci.
Pozzi della Conca
Ternana a servizio del
territorio Ternano- Narnese- Amerino che sono realtà di modesta profondità
realizzati sull’acquifero alluvionale costituito principalmente da ghiaie e
sabbie poggianti su depositi fluvio-lacustri ad est e da depositi argillosi ad
ovest. La fluttuazione quantitativa è sempre risultata limitata come confermato
dalle piezometrie storiche. I problemi principali riscontrati in termini
qualitativi sono legati alla presenza di inquinanti di origine industriale, in
particolare il monitoraggio dei composti organo-alogenati volatili ha
evidenziato in passato una contaminazione da Tetracloroetilene raramente
superiore al limite di legge.
Acquifero Vulcanico
Vulsino Orvietano e alto Orvietano
che ha un'origine vulcanica ed è caratterizzato dalla presenza di due sorgenti
principali di cui una, quella di Sugano, è destinata all’uso idropotabile. La
portata disponibile dalla sorgente è pressoché costante nell’arco dell’anno e
caratterizzata da un contenuto degli inquinanti arsenico e alluminio talvolta
anche superiore ai limiti di legge che vengono trattati con appositi impianti
di potabilizzazione. Sono inoltre presenti pozzi a servizio dei Comuni di
Castel Giorgio e Castel Viscardo che, prelevando dallo stesso acquifero,
presentano caratteristiche analoghe a quelle della Sorgente di Sugano.
Acquifero dei Monti
Martani costituito dalle
strutture carbonatiche e situato nella parte centro-meridionale del territorio
regionale. È caratterizzato dall’assenza di sorgenti significative e viene
intercettato per mezzo di pozzi di cui i più importanti nel territorio gestito
da SII costituiscono il campo pozzi Coppo
Acquiferi minori che comprendono tutte quelle aree ove
sono presenti sistemi di circolazione idrica sotterranea che assumono
importanza a carattere locale, in particolare per l’alimentazione dei centri
abitati di ridotte dimensioni. Tali sistemi acquiferi possono essere suddivisi
in funzione della natura delle formazioni geologiche che li costituiscono e in
tal senso sono classificabili nelle seguenti categorie:
·
Acquiferi
dei depositi detritici e dei fondivalle alluvionali;
·
Acquiferi
dei depositi sabbiosi-conglomeratici plio-pleistocenici;
·
Acquiferi
delle formazioni torbiditiche.
La SII, con
la collaborazione dei Comuni e la supervisione dell’EGA ha, nel tempo, portato
avanti un complesso sistema di interventi volti alla realizzazione di un
sistema acquedottistico integrato. Di seguito sono descritti gli acquedotti
gestiti e le loro specifiche.
È il sistema più importante
per estensione e per numero di utenze servite ed è alimentato dalle sorgenti
Lupa, caratterizzata da una portata massima registrata superiore a 220 l/s,
Peschiera e Pacce e dai campi pozzi Peschiera, Pacce, Fontana di Polo e quello
recentemente realizzato di Terria caratterizzato da pozzi profondi con
produttività massima superiore a 300 l/s, nonché da vari altri pozzi situati
all'interno della conca ternana. I centri idrici principali sono quello di
Pentima con capacità di invaso di 4000 mc che rifornisce la città Terni e il
collegamento con l’acquedotto di Stroncone e quello di Fontana di Polo che
alimenta la parte nord della città ed alcuni importanti comprensori adiacenti
come quello di San Gemini. Le adduzioni della Valnerina garantiscono
approvvigionamento anche al comune di Arrone mediante la sorgente Lupa ed a
quello di Ferentillo mediante la sorgente Pizzofalcone. Questi due comuni sono
inoltre muniti di un collegamento con il nuovo acquedotto Terria-Pentima che
potrà essere attivato in condizioni di necessità.
La città di Narni e le sue
frazioni sono rifornite per mezzo del campo pozzi Argentello dal quale, per
mezzo di un sistema di pompaggio, sono alimentati i serbatoi Portecchia, a
servizio del centro storico, e Porta della fiera, a servizio dello Scalo.
Questo sistema
viene alimentato principalmente da un campo pozzi denominato Cerasola in grado
di produrre fino a 130 l/s di acqua, parzialmente trattata con un impianto a
carboni attivi, che garantisce l'alimentazione mediante un acquedotto
intercomunale di tutti i comuni del comprensorio Amerino (Amelia, Lugnano in
Teverina, Alviano, Guardea, Montecchio, Giove, Penna in Teverina ed
Attigliano). Il sistema è caratterizzato
da un importante impianto di sollevamento sito nel comune di Narni in località
Morellino. Il sistema Amerino è collegato al sistema Ternano/Narnese da
un'adduttrice di grande diametro che permette di integrare il fabbisogno
dell'Amerino/Narnese con le risorse del Ternano sia in termini quantitativi che
per eventuali esigenze qualitative. L’interconnessione rappresenta un elemento
di elevata resilienza per il sistema idrico gestito.
Il sistema principale che
alimenta la città di Orvieto e le frazioni poste alle pendici della rupe è
prevalentemente alimentato dalla sorgente di Sugano e marginalmente da alcune
risorse locali. La sorgente di Sugano è caratterizzata da una produttività
pressoché costante nell’arco dell’anno e negli ultimi anni ha manifestato
problematiche qualitative per la presenza di alluminio in concomitanza di
eventi meteorici significativi e di arsenico, caratteristico del territorio
vulcanico. L’acqua captata in sorgente è trasportata al serbatoio di compenso
principale denominato Sasso Tagliato che ospita anche un impianto di
filtrazione a sabbia per l’alluminio ed un impianto ad adsorbimento per
l’arsenico. Nell'ambito del comprensorio orvietano sono di recente stati
realizzati due acquedotti alimentati dai nuovi pozzi OV1 e OV4 che, oltre ad
integrare il fabbisogno per la città di Orvieto (OV1), garantiscono
l'alimentazione dei comuni di Castel Giorgio e Castel Viscardo (OV4). Vista la
particolare tipologia delle acque prelevate questo sistema è stato dotato di
vari impianti di potabilizzazione, attivati all'occorrenza, per la rimozione
dell'alluminio e dell'arsenico.
Inoltre, nel corso del
2022 si è assistito ad un aumento evidente anche del parametro fluoruro con
picchi mai registrati in passato, che hanno costretto la SII a miscelazione con
acqua trasportata da altri acquedotti a mezzo autobotti per distribuire acqua
potabile ai territori interessati dalla criticità.
Questo fenomeno si è
verificato con particolare importanza presso il pozzo denominato OV4, centro
idrico con il quale vengono approvvigionati i Comuni di Castel Giorgio e Castel
Viscardo e l’acquedotto rurale nel Comune di Orvieto, con valori del parametro
Fluoruro con picchi anomali ormai permanentemente sulla soglia di potabilità
per le acque destinate al consumo idropotabile.
Tale andamento è
verosimilmente legato ai cambiamenti climatici in corso e, in particolare, al
riscontro negli ultimi anni di diversi fenomeni siccitosi, che hanno
interessato l’area condizionando i livelli delle falde acquifere sottese.
Nell’ambito del territorio
Vulsino sono inoltre presenti gli impianti a servizio del comune di Porano
riforniti da una sorgente e da un pozzo.
I comuni
serviti da tale sistema acquedottistico sono storicamente quelli di
Montecastrilli ed Avigliano Umbro ai quali si è aggiunto recentemente il comune
di Acquasparta per il quale è stato realizzato un acquedotto di collegamento
dal campo pozzi Coppo (produttività media 50 l/s) al serbatoio principale
Vermigliola di capacità 200 mc. Il campo pozzi produce acqua di elevata qualità
che non necessita di impianti di trattamento e potabilizzazione.
Rientrano tra i
sistemi minori quelli che garantiscono l’approvvigionamento ai comuni di
Montegabbione, Monteleone di Orvieto, Allerona, Ficulle, Parrano, Fabro, Baschi,
Montefranco, Polino, Otricoli e Calvi dell’Umbria. Sono caratterizzati da pozzi
e/o sorgenti di modesta rilevanza (inferiore a 10 l/s) e talvolta scarsa
affidabilità; sono sprovvisti di reti interconnesse. Per i comuni dell’alto
orvietano e separatamente per i comuni
di Calvi e Otricoli sono previsti interventi, qualora la Società acceda a
canali di finanziamento europei e/o nazionali, per l’interconnessione e
l’aumento della resilienza dei sistemi e per il distacco, nel caso del comune
di Calvi, dall’acquedotto Peschiera (non gestito da SII) che attualmente
supporta la produzione del campo pozzi Tarocco che non sarebbe in grado
autonomamente di garantire qualitativamente il fabbisogno comunale. L’acqua
captata dai pozzi Tarocco evidenzia elevati tenori di ferro che non sono
rimuovibili a causa della localizzazione del campo pozzi.
La maggior parte delle acque approvvigionate è soggetta a semplici trattamenti di disinfezione mediante iniezione di ipoclorito di sodio, eccezion fatta per un impianto a biossido di cloro a servizio del comune di Montecchio. Di seguito invece si elencano i maggiori impianti di trattamento che sono funzionali alla risoluzione di locali problematiche qualitative delle acque captate:

E’ in corso di realizzazione un impianto per il trattamento del fluoruro presso il serbatoio denominato “Montiolo” nel comune di Castel Giorgio, in considerazione dell’importanza strategica di tale centro idrico con il quale vengono approvvigionati i Comuni di Castel Giorgio e Castel Viscardo e l’acquedotto rurale nel Comune di Orvieto.