Qualità - Descrizione dei parametri

Residuo secco

Il residuo fisso rappresenta la quantità di tutte le sostanze disciolte nell'acqua, e si esprime in mg/l oppure in ppm. Il residuo fisso vero e proprio è quello riferito alla temperatura di 110°C, mentre si parla di residuo secco per quello riferito a 180°C. 
La differenza tra i due è data dalle sostanze organiche e dall'acqua di cristallizzazione dei vari sali: nel residuo secco, vista l'alta temperatura raggiunta (180°C), le sostanze organiche vengono decomposte e volatilizzate, inoltre evapora tutta l'acqua di cristallizzazione presente. Le acque vengono comunemente classificate in base al residuo fisso in tre categorie:
  • Oligominerali - Acque con residuo fisso a 180°C fino a 200 mg/l
  • Mediominerali - Acque con residuo fisso a 180°C compreso tra 200 e 1000 mg/l
  • Minerali - Acque con residuo fisso a 180°C superiore a 1000 mg/l
(Con il termine Oligominerali si intendono acque "poco minerali"). 

Generalmente, per le acque destinate ad un uso potabile, sono accettati valori del residuo fisso che vanno da 100 a 500 mg/l, anche se questi limiti vanno intesi più come consigliati che come assolutamente rigidi ed inderogabili, infatti sono frequenti esempi di acque potabili con valori diversi, sia maggiori che minori.

Un residuo fisso inferiore a 100 mg/l rende l'acqua insipida e sfavorevole alla calcificazione delle ossa e dei denti; al contrario, un'acqua con residuo fisso superiore a 500 mg/l viene considerata difficile da "digerire".